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1915-1945. Tra le due guerre
De Maddalena Aldo
Gli anni dell’esaltazione patriottica mentre il nazismo cominciava ad avanzare le sue ingorde pretese
Non è azzardato immaginare che nella successiva adunanza del 18 gennaio 1935, chi più chi meno, i membri del massimo Consiglio bocconiano non sfuggissero alle vibrazioni che, in maggior o minor misura, scotevano allora gli animi degli Italiani, incidevano sui loro sentimenti, ne incanalavano i pensieri verso quelle «esaltanti visioni», che, con indubbia bravura ed implacabile esuberanza, il governo ...
1902-1915. Gli esordi
Romani Marzio A.
Il fondatore e il forgiatore. Ferdinando Bocconi e Leopoldo Sabbatini: alle origini dell’Università Bocconi
a) Il momento progettuale L’impegno e l’entusiasmo spesi da Leopoldo Sabbatini nell’impresa furono tali che, nel giro di un anno, egli fu in grado di presentare l’articolato progetto di un’istituzione universitaria dagli straordinari aspetti innovativi, essendo il frutto di uno sforzo di sintesi teso a far tesoro di tutto quanto sino a quel momento era stato pensato o realizzato in Occidente ...
Quasi al completo, il 9 luglio 1965 si riunì nella sede bocconiana il Consiglio di Amministrazione[1]. Si diede subito lettura dei provvedimenti conseguenti al definitivo passaggio del prof. Ferdinando di Fenizio alla facoltà di Giurisprudenza della Statale di Milano. Fu, dunque, proposta la chiamata sulla cattedra di Politica economica e finanziaria, resasi disponibile, del prof. Innocenzo Gasparini, ...
Era il 4 dicembre (1962) quando, con la sola assenza dell’on. Pella, il Comitato esecutivo, sotto la presidenza di Cicogna, si riunì per esaminare e provvedere su quanto aveva formato oggetto di discussione nella precedente seduta del Consiglio di facoltà. Allorché si era espresso «il voto che il Consiglio di Amministrazione chiedesse al ministero (nelle more dell’approvazione della modifica ...
Mentre la Democrazia cristiana, alle elezioni del 25 maggio, aveva riportato un successo che la proclamava, insieme con il suo caricatissimo Amintore Fanfani, guida salda e per il momento insostituibile del Paese, l’ordine del giorno del successivo Consiglio di Amministrazione si andava rapidamente componendo. Fu posto sul tavolo nella seduta consiliare del 26 ottobre, sempre di quel 1957, presente ...
Mentre nel Paese si stava completando l’instaurazione di un regime totalitario (l’opposizione dei partiti democratici andava vieppiù sfaldandosi)[1], il 25 ottobre 1924, assenti Mortara e Vanzetti, si ebbe finalmente a riconvocare il Consiglio direttivo bocconiano.
Per prima cosa furono prese in considerazione le proposte per il conferimento delle borse di studio. Ci fu la necessità di chiarire ...
E lunga fu l’attesa prima che il Consiglio si riconvocasse. A dire il vero la situazione alla Bocconi non dava motivo di particolari preoccupazioni, ma era pur indubbio che una riunione del Consiglio sarebbe stata opportuna per via dei problemi che rimanevano aperti, in ispecie con riferimento alla costruzione del pensionato e al suo prevedibile allargamento, come si è già sottolineato nelle precedenti ...
Si era oramai entrati nel nuovo decennio che, politicamente, si proponeva con nuove figure che, sostenute dal discusso e alquanto spregiudicato presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, non avrebbero perso tempo nell’approfittare dell’insanabile crisi che sempre più indeboliva il governo Segni. Governo che il 24 febbraio 1960 esalò l’ultimo respiro lasciando libero campo all’on. Tambroni ...
Giunti così al primo giorno di primavera del 1967 si pensò di convocare il Consiglio di Amministrazione. Gli amministratori bocconiani si erano, probabilmente, resi conto che la situazione politica, fin dall’anno precedente, aveva assunto una configurazione che rispecchiava il carattere e la filosofia del «nume», Aldo Moro, che ormai pareva sempre più impegnato a reggere le redini del suo partito ...
Alla svolta del mezzo secolo (1950), che di poco precedeva il suo cinquantesimo compleanno, il nostro Ateneo poteva guardare compiaciuto al lungo e faticoso cammino percorso: in primis, alla straordinaria ripresa dalla fine del conflitto (1945) e al contributo dato dal nuovo corso di laurea in Lingue e Letterature straniere nell’ultimo triennio.
Non era perciò un caso che, in presenza di una siffatta ...
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