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Documenti trovati: 35

1915-1945. Tra le due guerre

Cattini Marco

Il tormentato primo dopoguerra


L’euforia per la vittoria conseguita a carissimo prezzo sull’impero austro-ungarico: 680 mila morti, mezzo milione di mutilati ed invalidi e più di un milione di feriti, per non dire degli onerosi sacrifici individuali e collettivi di carattere morale e materiale, si spense quasi subito. I 271 immatricolati per l’anno accademico 1918-19 – prima di allora non se n’erano mai visti tanti[1] ...

1915-1945. Tra le due guerre

Cattini Marco

Nel turbine della guerra europea


Disponiamo di non poche informazioni quantitative, assieme al alcune dirette testimonianze di carattere qualitativo, circa le conseguenze sulla vita quotidiana dell’Università Bocconi ed attorno al clima ideale e morale che contraddistinse i più anziani laureati e quegli studenti chiamati alle armi che sperimentarono la dura e rischiosa vita del fronte o che vennero impegnati nelle retrovie ad ...

1915-1945. Tra le due guerre

De Maddalena Aldo

L’avvento del fascismo alla guida della Nazione


Nella seduta del 4 maggio 1922, oltre sei mesi dopo quella precedente, il Consiglio direttivo affrontò subito la nomina dei professori per l’a.a. 1922-23. E non v’è dubbio che dopo la relazione del Presidente Bocconi sull’«andamento dei corsi di materie scientifiche e tecniche», una certa irritazione si diffuse tra i membri del consesso, che si trovarono d’accordo nel concedere alla Presidenza ...

1915-1945. Tra le due guerre

Cattini Marco

Gli effetti della riforma Gentile sull’Università


Nel 1928, in una autobiografia pubblicata negli Stati Uniti, trattando della riforma scolastica realizzata da Gentile nel settembre del ’23, Benito Mussolini scriveva «(…) il mulino continuamente macinava, producendo in grande quantità un genere di uomini che finiva nella maggior parte per l’ottenere un impiego nella burocrazia. (…) Le Università creavano altri fantocci nelle cosiddette ...
Lo iato fra la seduta consiliare appena conclusa e quella successiva fu alquanto ampio. Si dovette attendere il 5 luglio 1938 prima di riaprire i lavori[1]. E non mi dilungo nel segnalare i tanti altri motivi d’inquietudine e di malcontento[2]. Non si presentarono alla seduta, giustificandosi, i consiglieri Venino, Salmoiraghi, Beneduce, Croccolo. E subito il sen. Gentile rivolse un riconoscente ...