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Giunti così al primo giorno di primavera del 1967 si pensò di convocare il Consiglio di Amministrazione. Gli amministratori bocconiani si erano, probabilmente, resi conto che la situazione politica, fin dall’anno precedente, aveva assunto una configurazione che rispecchiava il carattere e la filosofia del «nume», Aldo Moro, che ormai pareva sempre più impegnato a reggere le redini del suo partito ...
Era il 2 luglio (1968) quando, «come fossero gravati da un grosso peso sulle spalle» (confessione fattami dal dott. Palazzina), i consiglieri presero posto nell’aula loro riservata[1].
Il presidente riepilogò i fatti succedutisi da qualche settimana in là e indugiò, in particolare, su quanto aveva già esposto nella seduta dal 25 aprile. Malgrado i ripetuti interventi, Rettore, preside e professori ...
1968-2022. Dalla contestazione all'internazionalizzazione
Romani Marzio A.
Fine della goliardia e inizio della tempesta
Il 24 novembre 1967, Giordano Dell’Amore, «accolto da un boato di applausi, prolungatosi in una vera e propria ovazione», si presentò in un’aula magna stracolma di goliardi chiamati a festeggiare la sua nomina a rettore della Bocconi. Così il cronista ricordava l’evento sul periodico Ca’ de Sass:
Per un intero pomeriggio si è assistito, all’interno e all’esterno dell’università ...
L’uscita dai ruoli di Armando Sapori pose il problema della scelta di un nuovo Rettore. Scelta non facile dato che lo storico economico aveva governato la Bocconi per un quindicennio. La tradizione avrebbe voluto che l’alta carica fosse affidata a un docente esterno: l’unico esperimento di «gestione interna» del rettorato attuato nel primo dopoguerra aveva creato non pochi grattacapi al C.d.A. ...
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