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Si era oramai entrati nel nuovo decennio che, politicamente, si proponeva con nuove figure che, sostenute dal discusso e alquanto spregiudicato presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, non avrebbero perso tempo nell’approfittare dell’insanabile crisi che sempre più indeboliva il governo Segni. Governo che il 24 febbraio 1960 esalò l’ultimo respiro lasciando libero campo all’on. Tambroni ...
Mentre la Democrazia cristiana, alle elezioni del 25 maggio, aveva riportato un successo che la proclamava, insieme con il suo caricatissimo Amintore Fanfani, guida salda e per il momento insostituibile del Paese, l’ordine del giorno del successivo Consiglio di Amministrazione si andava rapidamente componendo. Fu posto sul tavolo nella seduta consiliare del 26 ottobre, sempre di quel 1957, presente ...
E lunga fu l’attesa prima che il Consiglio si riconvocasse. A dire il vero la situazione alla Bocconi non dava motivo di particolari preoccupazioni, ma era pur indubbio che una riunione del Consiglio sarebbe stata opportuna per via dei problemi che rimanevano aperti, in ispecie con riferimento alla costruzione del pensionato e al suo prevedibile allargamento, come si è già sottolineato nelle precedenti ...
Era il 4 dicembre (1962) quando, con la sola assenza dell’on. Pella, il Comitato esecutivo, sotto la presidenza di Cicogna, si riunì per esaminare e provvedere su quanto aveva formato oggetto di discussione nella precedente seduta del Consiglio di facoltà. Allorché si era espresso «il voto che il Consiglio di Amministrazione chiedesse al ministero (nelle more dell’approvazione della modifica ...
Giunti così al primo giorno di primavera del 1967 si pensò di convocare il Consiglio di Amministrazione. Gli amministratori bocconiani si erano, probabilmente, resi conto che la situazione politica, fin dall’anno precedente, aveva assunto una configurazione che rispecchiava il carattere e la filosofia del «nume», Aldo Moro, che ormai pareva sempre più impegnato a reggere le redini del suo partito ...
Era il 2 luglio (1968) quando, «come fossero gravati da un grosso peso sulle spalle» (confessione fattami dal dott. Palazzina), i consiglieri presero posto nell’aula loro riservata[1].
Il presidente riepilogò i fatti succedutisi da qualche settimana in là e indugiò, in particolare, su quanto aveva già esposto nella seduta dal 25 aprile. Malgrado i ripetuti interventi, Rettore, preside e professori ...
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