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Documenti trovati: 8

Traggo l’ispirazione da una lettera di Fausto Pagliari, il mitico direttore della biblioteca, a Girolamo Palazzina, il mitico direttore della segreteria: «Milano 14-XI-37. Caro dott. Palazzina, mentre lei inaugura l’anno accademico, io raccoglievo questi documenti sulla grandezza della Bocconi: Bocconi über alles! » (Archivio Storico dell’Università Bocconi – d’ora in poi ASUB – Busta ...

1915-1945. Tra le due guerre

Romani Marzio A.

Verso la guerra e la caduta del regime (1938-1945)


La decisione assunta da Gino Zappa, nella primavera del ’35, di accettare l’offerta proveniente da Ca’ Foscari e di trasferire la cattedra a Venezia cadde come un fulmine a ciel sereno nel piccolo mondo della Bocconi, dando l’avvio ad un convulso scambio di corrispondenza tra il rettore, il vice presidente e il direttore della segreteria, combattuti tra il desiderio di trattenere «il Maestro» ...

1915-1945. Tra le due guerre

De Maddalena Aldo

Le difficoltà post-belliche e la gestazione del fascismo


Assenti e giustificati soltanto Mortara e Rossi, poco più di due mesi dopo, il 14 novembre 1919, il Consiglio si riunì nuovamente. La seduta si iniziò con una comunicazione del Presidente che tornò assai gradita a tutti i componenti: il sindaco di Milano, Avv. Caldara, aveva accettato, con viva soddisfazione, di fare parte del Consiglio direttivo bocconiano. In cui, su iniziativa del Presidente ...

1915-1945. Tra le due guerre

De Maddalena Aldo

L’avvento del fascismo alla guida della Nazione


Nella seduta del 4 maggio 1922, oltre sei mesi dopo quella precedente, il Consiglio direttivo affrontò subito la nomina dei professori per l’a.a. 1922-23. E non v’è dubbio che dopo la relazione del Presidente Bocconi sull’«andamento dei corsi di materie scientifiche e tecniche», una certa irritazione si diffuse tra i membri del consesso, che si trovarono d’accordo nel concedere alla Presidenza ...

1915-1945. Tra le due guerre

De Maddalena Aldo

Col Paese nelle mani del fascismo


Mentre nel Paese si stava completando l’instaurazione di un regime totalitario (l’opposizione dei partiti democratici andava vieppiù sfaldandosi)[1], il 25 ottobre 1924, assenti Mortara e Vanzetti, si ebbe finalmente a riconvocare il Consiglio direttivo bocconiano. Per prima cosa furono prese in considerazione le proposte per il conferimento delle borse di studio. Ci fu la necessità di chiarire ...
Stavano per compiersi nove anni dall’avvento al governo nazionale del regime fascista e, ad onta delle difficoltà economiche avvertite nel Paese anche per le ripercussioni della sempre più deprimente crisi economica mondiale, già si cominciava a preparare gli animi per festeggiare il «Decennale della Rivoluzione», quando nel pomeriggio del 10 ottobre 1931 i vertici bocconiani si ritrovarono ...
Non è azzardato immaginare che nella successiva adunanza del 18 gennaio 1935, chi più chi meno, i membri del massimo Consiglio bocconiano non sfuggissero alle vibrazioni che, in maggior o minor misura, scotevano allora gli animi degli Italiani, incidevano sui loro sentimenti, ne incanalavano i pensieri verso quelle «esaltanti visioni», che, con indubbia bravura ed implacabile esuberanza, il governo ...
Lo iato fra la seduta consiliare appena conclusa e quella successiva fu alquanto ampio. Si dovette attendere il 5 luglio 1938 prima di riaprire i lavori[1]. E non mi dilungo nel segnalare i tanti altri motivi d’inquietudine e di malcontento[2]. Non si presentarono alla seduta, giustificandosi, i consiglieri Venino, Salmoiraghi, Beneduce, Croccolo. E subito il sen. Gentile rivolse un riconoscente ...