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Oltre quattro mesi del 1907 passarono prima che il consiglio direttivo si avesse nuovamente a riunire. La seduta si tenne il 4 maggio e si aprì con la presentazione e la discussione del bilancio consuntivo del 1905-06 e di quello preventivo per il 1906-07. Dei prospetti, che avrebbero dovuto essere allegati al verbale, purtroppo non è rimasta traccia. Solo sappiamo che essi furono approvati, e che ...
Si era oramai entrati nel nuovo decennio che, politicamente, si proponeva con nuove figure che, sostenute dal discusso e alquanto spregiudicato presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, non avrebbero perso tempo nell’approfittare dell’insanabile crisi che sempre più indeboliva il governo Segni. Governo che il 24 febbraio 1960 esalò l’ultimo respiro lasciando libero campo all’on. Tambroni ...
Mentre la Democrazia cristiana, alle elezioni del 25 maggio, aveva riportato un successo che la proclamava, insieme con il suo caricatissimo Amintore Fanfani, guida salda e per il momento insostituibile del Paese, l’ordine del giorno del successivo Consiglio di Amministrazione si andava rapidamente componendo. Fu posto sul tavolo nella seduta consiliare del 26 ottobre, sempre di quel 1957, presente ...
E lunga fu l’attesa prima che il Consiglio si riconvocasse. A dire il vero la situazione alla Bocconi non dava motivo di particolari preoccupazioni, ma era pur indubbio che una riunione del Consiglio sarebbe stata opportuna per via dei problemi che rimanevano aperti, in ispecie con riferimento alla costruzione del pensionato e al suo prevedibile allargamento, come si è già sottolineato nelle precedenti ...
Quasi al completo, il 9 luglio 1965 si riunì nella sede bocconiana il Consiglio di Amministrazione[1]. Si diede subito lettura dei provvedimenti conseguenti al definitivo passaggio del prof. Ferdinando di Fenizio alla facoltà di Giurisprudenza della Statale di Milano. Fu, dunque, proposta la chiamata sulla cattedra di Politica economica e finanziaria, resasi disponibile, del prof. Innocenzo Gasparini, ...
Risollevata la testa, chinatasi per rendere omaggio alle lacrimate spoglie di Leopoldo Sabbatini, così inopinatamente scomparso[1], e per di più rimpiangendo la troppo breve esperienza compiuta come Rettore dall’Avv. Luigi Majno, improvvisamente spentosi il 9 gennaio 1915, sei mesi dopo l’inaspettata dipartita di Sabbatini[2]; epperò mirando con piglio ardito ad un futuro che, per l’eredità ...
1915-1945. Tra le due guerre
De Maddalena Aldo
Le difficoltà post-belliche e la gestazione del fascismo
Assenti e giustificati soltanto Mortara e Rossi, poco più di due mesi dopo, il 14 novembre 1919, il Consiglio si riunì nuovamente. La seduta si iniziò con una comunicazione del Presidente che tornò assai gradita a tutti i componenti: il sindaco di Milano, Avv. Caldara, aveva accettato, con viva soddisfazione, di fare parte del Consiglio direttivo bocconiano. In cui, su iniziativa del Presidente ...
Il 23 novembre (quattro giorni prima la seduta era stata annullata per mancanza del numero legale dei membri) il consiglio si riuniva nonostante l’assenza di quattro componenti (De Leva, indisposto, e Pirelli, Salmoiraghi e Weil, lontani da Milano) e, naturalmente, Sabbatini introdusse i lavori, esprimendo la soddisfazione sua e di tutti per il felice esito della giornata inaugurale: un avvenimento, ...
1915-1945. Tra le due guerre
De Maddalena Aldo
Dal decennale della rivoluzione fascista al profilarsi delle ambizioni coloniali
Stavano per compiersi nove anni dall’avvento al governo nazionale del regime fascista e, ad onta delle difficoltà economiche avvertite nel Paese anche per le ripercussioni della sempre più deprimente crisi economica mondiale, già si cominciava a preparare gli animi per festeggiare il «Decennale della Rivoluzione», quando nel pomeriggio del 10 ottobre 1931 i vertici bocconiani si ritrovarono ...
1915-1945. Tra le due guerre
De Maddalena Aldo
Gli anni dell’esaltazione patriottica mentre il nazismo cominciava ad avanzare le sue ingorde pretese
Non è azzardato immaginare che nella successiva adunanza del 18 gennaio 1935, chi più chi meno, i membri del massimo Consiglio bocconiano non sfuggissero alle vibrazioni che, in maggior o minor misura, scotevano allora gli animi degli Italiani, incidevano sui loro sentimenti, ne incanalavano i pensieri verso quelle «esaltanti visioni», che, con indubbia bravura ed implacabile esuberanza, il governo ...
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