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Il 23 novembre (quattro giorni prima la seduta era stata annullata per mancanza del numero legale dei membri) il consiglio si riuniva nonostante l’assenza di quattro componenti (De Leva, indisposto, e Pirelli, Salmoiraghi e Weil, lontani da Milano) e, naturalmente, Sabbatini introdusse i lavori, esprimendo la soddisfazione sua e di tutti per il felice esito della giornata inaugurale: un avvenimento, ...
Il 22 maggio 1945 l’Università riapriva i battenti. Il nuovo pro Rettore, Paolo Greco, accoglieva gli studenti con queste parole:
«Studenti della Bocconi! Designato a dirigere in questo laborioso periodo di transizione l’attività del nostro Ateneo, vi rivolgo il mio cordiale saluto e al tempo stesso invoco la vostra fervida cooperazione perché la Bocconi riprenda, nel clima della libertà ...
Il 15 dicembre 1952, alla presenza del presidente della Repubblica, venne festeggiato il primo cinquantennio di vita dell’Università[1]. Cinquant’anni celebrati sull’onda dei ricordi: di Ferdinando e Luigi Bocconi, di Leopoldo Sabbatini, del sacrificio di Edoardo Manfredini, delle lezioni di Scienza delle finanze di Luigi Einaudi, di quanti si erano succeduti alla guida dell’Ateneo, della ...
1945-1968. Dalla liberazione al '68
Romani Marzio A.
La creazione del corso di laurea in lingue e letterature straniere
Con l’inizio del ’46 si fecero sempre più insistenti le voci che la Bocconi volesse ampliare lo spettro della sua offerta formativa con un nuova facoltà di Lingue e Letterature straniere.
Non è chiaro in quale momento l’ipotesi si fece strada fra il corpo accademico. Nella versione ufficiale, che accompagnava il primo progetto presentato al ministero della Pubblica istruzione, all’origine ...
La pubblicazione del III volume della Storia di una libera Università, di Marco Cattini, Aldo De Maddalena e Marzio Achille Romani, contribuisce ad allargare il significato della ricorrenza del Centenario della fondazione della Bocconi, che quest’anno celebriamo con particolare solennità. Se il traguardo dei cento anni rappresenta per se stesso un fatto simbolico, è proprio a partire dalla lezione ...
La rinunzia alla sede di New York non significò la fine dei contatti con il mondo anglosassone. Sgombrato anzi il campo dall’idea di aprire un nuovo fronte sul mercato dell’istruzione superiore più ampio del pianeta, alla Bocconi divenne più facile istituire rapporti di scambio con le università americane, incrementando in tal maniera il numero dei laureati inviati a completare all’estero ...
La fine della guerra significò per Demaria la ripresa dei rapporti con i colleghi americani e con la Rockefeller Foundation, dalla quale, nel 1947, fu invitato a tenere una serie di conferenze negli Stati Uniti (a New York, a Washington, a Stanford). Era quella l’occasione che l’economista aspettava per realizzare un’idea che aveva maturato in quegli anni, ispirato probabilmente dalle richieste ...
Non pochi fra gli iscritti alle università italiane – in grande maggioranza maschi fino ai primi anni ’80 del Novecento[1] – quando «sotto le armi» si passavano diciotto mesi, e non era ancora possibile optare per un servizio civile alternativo, rinnovavano annualmente l’iscrizione al solo fine di rimandare a dopo il compimento del ventiseiesimo anno d’età l’assolvimento dell’obbligo ...
1945-1968. Dalla liberazione al '68
Cattini Marco
Matricole, laureati, curricoli e carriere (1946-1974)
Dagli anni del secondo dopoguerra all’epoca in cui (1970) fu avviata la liberalizzazione degli accessi a tutte le facoltà universitarie per chiunque avesse completato il quinquennio in una qualsiasi scuola superiore, la dinamica generale della popolazione studentesca italiana conobbe due fasi distinte[1]. La prima, ininterrottamente durata dal 1946 al ’59, fu contraddistinta da un ripiegamento ...
Il Rettore della Bocconi Giovanni Demaria, forte dell’esperienza che andava facendo come presidente della Commissione economica della Costituente, era ben conscio degli enormi problemi economici e sociali lasciati in eredità dalla guerra e dal fascismo all’Italia e a Milano. Egli si era persuaso che, per attingere alti livelli di crescita economica, così da sfuggire all’arretratezza e al sottosviluppo ...
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