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Già inaugurando nel novembre 1913 il nuovo anno accademico, l’allora rettore dell’ateneo ticinese, il glottologo e neolatinista Egidio Gorra, aveva dedicato un ampio spazio della sua lunga relazione allo stato dei rapporti tra Milano e Pavia dopo l’interrogazione Golgi al Senato e l’avvenuto varo del consorzio per la realizzazione della nuova «Città degli Studi». Anche alla luce dei contatti ...

Ai timori e alla crescente sensazione di debolezza che, al di là di tante dichiarazioni in contrario, si registravano a Pavia, corrispondeva intanto, passaggio a vario titolo decisivo, l’elezione nel dicembre 1922 di Mangiagalli a sindaco di Milano, per la lista del Blocco nazionale. Come già gli era accaduto in passato, quando, forte della posizione in Consiglio comunale e alla Camera, aveva ...

Determinante nell’innescare il processo che si è appena descritto, la riforma Gentile ebbe effetti altrettanto decisivi per il definitivo insediamento dell’Università Cattolica.
Il relativo progetto aveva avuto una lunga gestazione, in corrispondenza, d’altra parte, con l’attivazione fuori dai confini, in Europa e oltre Atlantico, di vari istituti superiori dotati di quella particolare configurazione. ...

L’avvio delle attività che avrebbero dovuto fare capo alla neonata «Regia Università» fu notevolmente più complesso e problematico: com’era d’altronde da attendersi considerate le dimensioni e l’articolazione delle nuove strutture e i tempi estremamente ristretti intercorsi tra la firma della convenzione costitutiva e la data, ravvicinatissima, stabilita per l’inaugurazione. Mangiagalli ...

La costituzione della «Regia Università» modificò radicalmente i rapporti di forza tra i vari istituti superiori cittadini. Sino a quel momento l’egemonia del Politecnico era apparsa incontrastata: per il numero di gran lunga superiore degli studenti iscritti, per l’incidenza delle sue attività sui processi produttivi e sullo sviluppo cittadino, per l’ormai amplissima rete di laureati che ...

1915-1945. Tra le due guerre
Romani Marzio A.
Gli anni della grande guerra e del primo dopoguerra: alla ricerca di nuove vie per adeguare l’Università a un mondo in rapido mutamento (1914-1921)
Traggo l’ispirazione da una lettera di Fausto Pagliari, il mitico direttore della biblioteca, a Girolamo Palazzina, il mitico direttore della segreteria: «Milano 14-XI-37. Caro dott. Palazzina, mentre lei inaugura l’anno accademico, io raccoglievo questi documenti sulla grandezza della Bocconi: Bocconi über alles! » (Archivio Storico dell’Università Bocconi – d’ora in poi ASUB – Busta ...

Nel novembre 1934, in vista delle imminenti cerimonie previste in tutti gli atenei per l’inaugurazione del nuovo anno accademico, il ministro Ercole diede disposizione che nelle sedi dove erano operanti più università o istituti superiori la cerimonia potesse essere unica; avrebbe dovuto essere in ogni caso unica, e con svolgimento presso la Regia Università di ciascuna sede, la parallela manifestazione ...

Pur in un contesto in cui tutto tendeva a diventare oggetto di concessione, effettiva o sottintesa, il livello di dipendenza degli atenei milanesi dalle varie istanze di regime, dalle quali ricavare mezzi, avalli, disposizioni favorevoli, presentava, per la diversità stessa della loro fisionomia e natura, gradualità diverse.
A Gemelli, considerato l’ambito affatto speciale della sua azione e l’autonomia ...

1915-1945. Tra le due guerre
Romani Marzio A.
L’istituzionalizzazione della ricerca scientifica e l’avvio del processo di internazionalizzazione dell’Università (1922-1926)
Tensioni alla Bocconi Il ritorno di Milano e dell’Italia alla normalità avrebbe richiesto un tempo largamente superiore a quanto si sarebbe potuto immaginare: le tenzoni e le tensioni ideali e ideologiche, politiche ed economiche alimentate dagli strascichi del conflitto mondiale avrebbero ancora a lungo interessato il Paese e la «capitale morale», favorendo un clima di violenza e di intimidazione ...

1915-1945. Tra le due guerre
Romani Marzio A.
Nuovi protagonisti, nuovi progetti e nuovi traguardi (1927-1937)
Le dimissioni di Sraffa non significarono, di fatto, il suo allontanamento dalla Bocconi. La contemporanea nomina di Angelo Salmoiraghi a rappresentante del ministero in seno al consiglio d’amministrazione, rese libero un seggio, inducendo il presidente ad avvalersi delle prerogative statutariamente riconosciute alla sua famiglia per offrirgli, in posizione più defilata che in passato, di continuare ...

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