Storia della Bocconi

1968-2022. Dalla contestazione all'internazionalizzazione

Relazioni internazionali e mercato del lavoro


Parole chiave: Post laurea

APPROFONDIMENTO 

Oggi l’internazionalizzazione pervade ogni aspetto della vita della nostra Università, dal contesto competitivo ai processi interni. Solo qualche decina di anni fa, un tempo limitato se pensiamo all’orizzonte della Bocconi, la concorrenza non esisteva e l’internazionalizzazione era materia ristretta a un piccolo team di persone.

Qualcuno ricorda Obiettivo Mondo del 1996, una rassegna che aveva lo scopo di far emergere l’internazionalità, anche nei suoi aspetti più ludici, valorizzando i fattori distintivi di cui già allora l’Università disponeva. I due principali, che ne hanno profondamente segnato il percorso in questi decenni, erano da un lato le alleanze – stipulate a partire dagli anni Settanta – con scuole di altissimo prestigio e un orizzonte da subito extraeuropeo e, dall’altro, l’adesione – a partire dagli anni Ottanta – ai principali network accademici nelle nostre discipline[1]. Quindi, già a partire dagli anni Settanta, in modo molto lungimirante la Bocconi è stata posizionata nella fascia altissima dello scacchiere delle relazioni accademiche internazionali.

L’altra caratteristica che ci ha contraddistinto è il portafoglio di opportunità di esposizione internazionale offerte agli studenti. Già dai tempi di Obiettivo Mondo, agli scambi – opportunità internazionale per eccellenza (a quei tempi qualche centinaio, oggi migliaia) – avevamo affiancato gli stage all’estero, attivi dal 1994 negli organismi internazionali.

Negli anni più recenti, all’inizio dei semestri a settembre e febbraio, apriamo le porte della Bocconi a 2000 studenti provenienti dalle nostre scuole partner che trascorrono un periodo di studio a Milano. Una poderosa macchina di accoglienza li introduce alla Bocconi e a Milano, si occupa del corso di italiano, dell’assistenza e dei piani di studio. Questi studenti sono la «contropartita» delle migliaia di bocconiani cui ogni anno diamo la possibilità di trascorrere un semestre presso le nostre scuole partner, che nel 2019 sono 281 in 54 Paesi.

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Svariati fattori hanno contribuito a raggiungere questi risultati. Alla fine degli anni Novanta gli insegnamenti offerti in lingua inglese erano quindici, era quindi necessario conoscere l’italiano per venire a studiare un semestre in Bocconi. Venivano in pochi, i nostri accordi erano spesso sbilanciati in termini di attrattività. L’avvio del DIEM (Degree in International Economics and Management) in lingua inglese nel 2001 ha rappresentato in questo senso una grande innovazione per la nostra offerta formativa ma anche per rendere l’Università più appetibile internazionalmente[2].

Successivamente, con la riforma di Bologna, l’offerta di programmi di studio internazionali è cresciuta esponenzialmente. Il 3+2 ha indotto una forte spinta allo sviluppo di nuove partnership, essendo necessario raddoppiare le opportunità internazionali distinguendole per livello undergraduate e graduate, e ha aperto il nuovo filone degli accordi di double degree. I primi sono stati avviati con le principali università europee e poi estesi – tra il 2005 e il 2010 – ai Paesi BRIC con Fundaçao Getulio Vargas in Brasile, MGIMO in Russia, Indian Institute of Management Ahmedabad in India, Fudan School of Management in Cina. A marzo 2019 la Bocconi ha accordi di double degree con 33 istituzioni nel mondo e lo sviluppo segue una logica di tipo disciplinare, in funzione delle evoluzioni dell’offerta formativa.

Se ai tempi di Obiettivo Mondo l’internazionalità era un’attività «collaterale», che si cercava di affermare e valorizzare, nel tempo la componente internazionale è diventata un elemento essenziale dei programmi formativi e una potente spinta all’innovazione. Il Master CEMS, fondato dalla Bocconi nel 1988 insieme a HEC, Koln ed ESADE, è divenuto con la riforma di Bologna un programma indipendente integrato nel portafoglio della Scuola Graduate. Altrettanto è successo con China MIM, disegnato nel 2005 insieme a Fudan School of Management nell’ambito dell’Università italo-cinese, collaborazione promossa dai ministeri competenti dei due Paesi. Il triplice degree World Bachelor in Business, lanciato nel 2012 insieme a University of Southern California Marshall e Hong Kong University of Science and Technology, è forse l’innovazione più ambiziosa che porta la firma della nostra Università: talmente complessa da rimanere a distanza di anni unica nel suo genere nel mercato globale.

Dal 2010 l’anima internazionale ha contagiato anche il mondo del lavoro e le relazioni con gli employer. Le attività career della Bocconi sono da sempre state caratterizzate da quattro elementi distintivi:

  • rapporti solidi e fortemente radicati con realtà italiane e internazionali presenti nel nostro Paese, che culminano nel Programma Imprese Associate (il quale riunisce i nostri principali employer);
  • portafoglio di iniziative di orientamento professionale e di recruiting per studenti e neolaureati assai diversificato;
  • storica presenza internazionale in particolare su Londra e Parigi;
  • tasso di occupazione dei laureati sempre alto, anche nelle congiunture meno fortunate.

La scelta di far confluire il team del Career Service e quello delle Relazioni internazionali in un’unica unità organizzativa è stata ispirata dall’obiettivo di presidiare in modo sinergico il patrimonio delle relazioni con il «mercato» internazionale e del lavoro.

Gli interventi più importanti di questi anni nei rapporti della Bocconi con il mondo del lavoro sono stati i seguenti:

  • forte impegno sul placement internazionale, spesso facendo i conti con mutevoli (ma purtroppo crescenti) barriere a protezione dei mercati del lavoro. Le iniziative principali sono: In-company Training all’estero nelle maggiori capitali europee, a New York e Hong Kong; career event all’estero – che si aggiungono a Bocconi&Jobs, il tradizionale appuntamento milanese – a Shanghai (dal 2012), Londra (dal 2013), Mumbai (nel 2014 e 2015), Parigi (dal 2015) e Bruxelles (dal 2019);
  • incremento dell’offerta di opportunità di stage e lavoro all’estero nel portale JobGate, grazie alla quale la quota occupati all’estero è oggi pari al 27,5 per cento;
  • ulteriore rafforzamento della presenza on campus degli employer per iniziative di recruiting: innovando i format proposti alle aziende partner e associate e affiancando agli storici eventi multiazienda (Bocconi&Jobs, Investment Bank Days, Job Market Studi Legali e Tributari) nuove iniziative settoriali (Recruiting Dates);
  • evoluzione in chiave digitale delle iniziative di orientamento professionale;
  • maggiore segmentazione dell’offerta, anche con l’obiettivo di avvicinare al mondo del lavoro gli studenti, già nel percorso triennale. A oggi circa il 42 per cento degli studenti undergraduate svolge un’esperienza di stage durante il percorso di studi.

Grazie a queste azioni il tasso di occupazione della Scuola Graduate ha raggiunto il 95,8 per cento nel 2018; le offerte di stage e di lavoro pubblicate sul portale JobGate sono state oltre 11.000, gli stage avviati quasi 4800.

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1

PIM (Partnership in International Management) e CEMS (The Global Alliance in Management Education), che saranno seguiti da GULF (Global University Leader Forum), GNAM (Global Network for Advanced Management) e dall’attivazione per nostra iniziativa di Themis in area giuridica.

2

Non è un caso che sino ad allora le ammiraglie dell’internazionalizzazione del sistema Bocconi fossero l’MBA (Master in Business Administration) e il MIEM (Master in International Economics and Management) offerti in lingua inglese.

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