Parole chiave: Strutture organizzative
Storia della Bocconi
1968-2022. Dalla contestazione all'internazionalizzazione
APPROFONDIMENTO
Presentare la faculty in un arco temporale così ampio è sicuramente un esercizio complesso nel quale occorre tener conto non solo dei fattori interni di crescita ma anche del contesto normativo relativo al sistema universitario nazionale.
Tra i fattori interni che hanno determinato la crescita della Bocconi sono da considerare: l’aumento del numero degli studenti iscritti nei diversi programmi formativi e naturalmente questi ultimi, in particolare la chiusura della facoltà di Lingue, l’incremento dei corsi di laurea, l’attivazione del programma di dottorato e dei master universitari.
La stessa governance è stata un fattore di crescita con l’articolazione in due dipartimenti (Economia politica ed Economia aziendale), poi la creazione degli istituti, per quindi giungere all’assetto attuale con gli otto dipartimenti che caratterizzano la Bocconi più recente.
Infine vi sono state le policy interne di evoluzione della faculty come definite nei vari piani strategici adottati dalla governance Bocconi.
Tra i fattori esterni sono sicuramente da annoverare la normativa universitaria che per lunghi anni è stata disciplinata con il TU della legge sull’istruzione superiore (RD 1592/1933), per poi essere superata con il DPR 382/1980 di riforma universitaria. Solo in anni più recenti la legge 240/2010 ha riformato l’organizzazione delle università, il personale accademico e il reclutamento.
Queste tre leggi sono sicuramente le più rilevanti nell’evoluzione del sistema universitario nazionale, anche se la storia ci ha consegnato molte norme, che nel tempo hanno integrato e modificato il contesto legislativo. Di tutte queste ricordiamo solo quelle che hanno avuto impatto diretto con il reclutamento universitario in quanto hanno riformato i concorsi nazionali previsti dal RD del 1933 nel modello dei concorsi locali con il sistema delle idoneità (L. 210/1998) fino al modello attuale dei concorsi nazionali per l’abilitazione scientifica nazionale con concorsi locali per il reclutamento della legge 240/2010.
Il quadro normativo è necessario per comprendere le tipologie accademiche che nel tempo si sono evolute e le finestre temporali che hanno consentito l’immissione in ruolo di molti docenti nella carriera accademica.
I dati sono riportati nelle Tabelle 1 e 2 che riguardano l’evoluzione del corpo docente complessivo della Bocconi.
Tabella 1 L’evoluzione del corpo docente dal 1960 al 1993
Legenda ECO: Economia; LIN: Lingue; DEP: Dipartimento Economia Politica; DEA: Dipartimento Economia Aziendale
La scelta di suddividere in due orizzonti temporali i dati è giustificata dai fattori sopra esposti per cui si è deciso di rappresentare la faculty Bocconi nel periodo dal 1960 al 1993 in quanto la cosiddetta core faculty poteva essere rappresentata con buona approssimazione in modo comparativo e quindi di crescita.
Il secondo periodo è quello che va dal 1999 a oggi, nel quale le tipologie contrattuali si sono assestate sui profili esistenti in un contesto di norme abbastanza stabili e in presenza di obiettivi strategici significativamente caratterizzanti: internazionalizzazione della faculty e crescita della presenza femminile al suo interno, esperienze significative all’estero in fase sia di formazione (PhD program) che di carriera accademica.
Tabella 2 Il corpo docente dalla fine del Millennio al 2018
Nelle tabelle abbiamo identificato l’attuale configurazione della core faculty e le tipologie accademiche equivalenti presenti in Bocconi nei vari contesti storici; da qui l’azzeramento di alcune posizioni che nel tempo sono state chiuse dalle riforme citate, ovvero l’attivazione di nuove tipologie accademiche.
Nel processo sopra descritto l’Ateneo ha sempre avuto il merito di essere sia promotore sia precursore del cambiamento. Infatti, con anticipo rispetto alla riforma del 1980, la Bocconi annovera nel proprio organico già i professori associati; con anticipo rispetto alla legge 240/2010 già nel 2001 decide di considerare a esaurimento il ruolo dei ricercatori universitari, sostituendoli con gli assistant professor, di cui il primo risale al 2001 in netto anticipo rispetto alla legge 230/2005 che li definiva ricercatori a tempo determinato, poi disciplinati definitivamente dalla legge del 2010.
Nel contempo la Bocconi declina nel proprio Manuale di tenure gli obiettivi per il reclutamento nazionale e internazionale e per le promozioni interne secondo criteri internazionali di mobilità della faculty, declinando standard minimi per l’assunzione e la promozione in termini di pubblicazioni scientifiche.
Il reclutamento internazionale inizia con gli anni Duemila con i primi assistant professor e la partecipazione della Bocconi al job market internazionale statunitense. Nel 2008 si estende alle posizioni senior. Oggi il 19 per cento della core faculty è di nazionalità straniera, e più precisamente il 15 per cento dei full professor e ben il 55 per cento degli assistant professor. Il 77 per cento è in possesso di un titolo di dottorato di ricerca, di cui il 54 per cento conseguito all’estero.
Infine, la presenza femminile nella core faculty è oggi pari al 31 per cento e aspetto più rilevante è pari al 12 per cento nei professori ordinari, tanto più significativa in quanto il primo ordinario donna nella facoltà di Economia è del 2000.
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