Parole chiave: ALUB
Storia della Bocconi
1968-2022. Dalla contestazione all'internazionalizzazione
APPROFONDIMENTO
È antico il legame fra la Bocconi e i suoi alumni.
Era il 1906 quando Alessandro Croccolo, uno dei primi laureati e futuro consigliere delegato, fondava insieme ad alcuni amici e compagni di corso l’Associazione dei Laureati dell’Università Bocconi (ALUB). Per la prima volta in Italia un’università istituiva una comunità di alumni. Erano passati solo quattro anni dalla nascita dell’Ateneo a opera di Ferdinando Bocconi in memoria del figlio Luigi.
Obiettivo di ALUB era quello di riunire gli ex allievi in un’associazione che li tenesse in contatto con il mercato del lavoro, con l’Università e che li seguisse durante la carriera. Lo stesso Enrico Resti, che è stato direttore amministrativo dell’Università tra il 1971 e il 1994, ricordava:
Il primo bollettino dell’Associazione fu pubblicato nel giugno 1907 e, per quasi cento anni, salvo sporadiche interruzioni, sono usciti i successivi, rivelando l’utilità e l’importanza di un mezzo di comunicazione fra i soci, il senso di appartenenza a una radice culturale comune, il desiderio di mantenere negli anni legami di amicizia e di affetto verso l’Università.
Sono passati, da allora, più di 110 anni e il legame tra la Bocconi e i suoi alumni è andato consolidandosi e rafforzandosi fino a diventare uno dei più importanti pilastri del successo, della visibilità e della grande reputazione dell’Università.
Oggi la comunità si ritrova in Bocconi Alumni Community, realtà di oltre 110.000 persone, un network relazionale e attivo in linea con le ambizioni internazionali e l’immagine dell’Università. Fondata nel giugno del 2018, riunisce – senza oneri di adesione – tutti gli alumni che hanno frequentato una delle scuole della Bocconi, tutti coloro che vogliono mantenere i legami con l’alma mater e con gli altri alumni in ogni parte del mondo.
La Bocconi Alumni Community rappresenta l’approdo naturale di quel percorso iniziato nel 1906 e delineatosi in diversi momenti.
Negli anni Ottanta erano nate AMSDA, associazione per gli alumni MBA e master SDA, e ASDA, per quelli dei corsi Executive SDA. Una tripartizione – quella tra la ALUB, AMSDA e ASDA – che è proseguita fino a oltre i cento anni dell’Università.
Poi l’ingresso in un nuovo secolo ha richiesto un cambio di passo. Per questo, nel 2009, con Claudio Costamagna per ALUB, Paolo Saccenti per ASDA e il sottoscritto per AMSDA, si è dato il via a Bocconi Alumni Association (BAA) – guidata all’atto della fondazione da Pietro Guindani come presidente e Gianfranco Minutolo come direttore – che ha visto confluire le tre associazioni in un unico punto di riferimento per tutti gli alumni.
Un’esperienza, quella di BAA, che mi ha visto coinvolto prima come vicepresidente poi come presidente e che, in 10 anni, ci ha portato a crescere lungo tre pilastri: quello geografico con i chapter (circa 30 in Italia e 50 all’estero); quello dei 12 topic, ciascuno con un referente della faculty, che radunano chi ha interessi comuni; e quello dei class leader per gli MBA.
Fondamenta della community: i leader, oltre 200 in tutto il mondo, che si riuniscono annualmente nella Leaders Conference, tradizione che si rinnova in concomitanza con la premiazione del Bocconiano dell’Anno. Inoltre abbiamo creato appuntamenti come la Global Conference, organizzata sempre fuori dall’Italia, prima a Singapore seguita da New York, Londra, Shanghai e Parigi.
Un’altra innovazione importante, voluta da Pietro Guindani, è stata Alumni on Campus, che ha aperto il direttivo di BAA a un rappresentante degli studenti, perché il DNA degli alumni si integrasse con quello dei nuovi bocconiani fin dall’inizio. Questo ha portato sempre più studenti a frequentare il mondo degli alumni e gli alumni a vivere sempre più l’attualità dell’Università. Un aspetto che si ritrova nel piano strategico della Bocconi, che ha tra i suoi assi quello degli alumni, e che ci ha portati a riflettere su quello che sarebbe stato il futuro di BAA.
Da questa riflessione, che ha coinvolto la comunità degli alumni e i vertici dell’Università, è sorta la decisione di sciogliere BAA e, anche in sintonia con quanto fatto in anni recenti da molti atenei con cui la Bocconi si confronta a livello globale, integrare la comunità degli alumni nell’Università, attraverso la Bocconi Alumni Community. Partecipazione, condivisione, diversità, rappresentatività, continuità e inclusione. Sono questi i valori fondanti della nuova organizzazione della Bocconi Alumni Community. Oggi guidata dal nuovo direttore, Elena Gelosa, la community rappresenta per tutti i bocconiani, che dichiarano di aderire ai suoi valori e che ne fanno quindi parte, un key point attraverso cui accedere non solo a un network di valore, ma a una serie di servizi di eccellenza. Servizi che esplorano mondi di grande interesse come il career advice e il lifelong learning.
Con una community inclusiva rispondiamo oggi alla domanda di formazione e ricerca scientifica che proviene dal sistema economico globale. Simbolo dell’inclusività sono oggi non sono gli alumni, ma anche professori, docenti e ricercatori, staff, studenti, che contribuiscono, nell’ambito delle rispettive funzioni e responsabilità, al raggiungimento dei fini istituzionali. Così definita, la comunità bocconiana costituisce contemporaneamente il motore di propulsione delle attività e la fonte di ispirazione dei programmi delle iniziative didattiche e di ricerca, la fonte del supporto anche economico allo sviluppo, la cartina di tornasole dei risultati ottenuti.
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